mercoledì 25 agosto 2010

Nerone, ridicolizzato dagli storiografi falsificatori cristiani.

Un grande uomo ridicolizzato dagli storiografi falsificatori cristiani.

Tacito e gli altri storiografi della classe senatoria nel II secolo addossarono proditoriamente le peggiori colpe agli imperatori giulio-claudi perché non avevano il coraggio di attaccare de visu l'imperatore del loro tempo. i cristiani hanno poi cavalcato le loro sciocchezze, diventate becera vulgata popolare. Tutto falso, con Nerone Roma visse uno dei suoi periodi più prosperi.

Federico Fregni Alcuni passi di Tacito a proposito di Nerone sono delle traduzioni abbastanza "fantasiose" da parte dei copisti cristiani del '300

Emanuele Fusi invito alla lettura della bioggrafia di Massimo Fini "Nerone, 2000 anni di calunnie"...ed anche il libro di Gervasio...

Marco Moretti Va ricordato che il culto di Nerone perdurò a lungo a Roma, fino nel Medioevo: ancora agli inizi del XII secolo sulla sua tomba erano regolarmente deposti fiori. Poi il papa Pasquale II ordinò di distruggere la tomba e fece gettare le ceneri di Nerone nel Tevere. Mi piacerebbe sapere come spiegano i papisti questo culto di Nerone che durò un millennio e che di certo sarebbe arrivato fino ai nostri giorni senza l'azione repressiva del papato.

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I natali di Nerone nel 37 dopo Cristo e lo sbarco alleato del 1944: sono i due aspetti che maggiormente caratterizzano la città di Anzio ( Roma). E per celebrare le peculiarità cittadine si comincia dal classico: stamattina, la comunità anziate ha riallacciato i fili con la storia antica inaugurando un monumento bronzeo dedicato al più controverso imperatore della storia romana.

Michele Marangon da il “Corriere della sera” del 28 giugno 2010

«Probabilmente è l’unico monumento al mondo – afferma il primo cittadino Luciano Bruschini, - dedicato all’Imperatore Nerone, nostro concittadino. Non a caso abbiamo posizionato la statua davanti all’antico porto neroniano e nelle immediate vicinanze del Parco Archeologico della Villa di Nerone. Infatti diverse vicende della vita dell’Imperatore Nerone sono legate al luogo natale, sede di una residenza imperiale che, nei secoli, ha assunto le dimensioni monumentali che tuttora ammiriamo nell’area tra il faro, il Porto Neroniano e l’Arco Muto».

La motivazione del monumento dedicato a Nerone, scolpita ai piedi della statua posizionata nei giardinetti sulla Riviera Mallozzi, recita testualmente: «Nerone Claudio Cesare Augusto Germanico, nato ad Anzio il 15/12/37 d.C. con il nome di Lucio Domizio Enobarbo, figlio di Gneo Domizio Enobarbo e di Agrippina Minore, sorella dell’imperatore Caligola. Nel 54 d.C. divenne imperatore per acclamazione dei pretoriani. Durante il suo principato l’impero conobbe un periodo di pace, di grande splendore e di importanti riforme. Morì il 9/06/68 d.C.».

Nell’immaginario collettivo, oltre ad essere considerato persecutore dei cristiani, Nerone se ne sta a suonare la lira mentre Roma brucia sotto i suoi occhi. Ma la sua riproduzione artistica non poteva – per carità – essere questa. Anzi, il monumento bronzeo dello scultore Valenti, oltre a riportare Nerone idealmente a casa, ripara alla damnatio memoriae che accompagna la figura dell’imperatore morto all’età di 32 anni. «A distanza di venti secoli – dice ancora il sindaco – finalmente gli storici seri stanno rivalutando la figura di Nerone: un grande Imperatore, amato dal suo popolo, per le sue coraggiose riforme sociali e per il lungo periodo di pace che ha caratterizzato il suo principato che con questo monumento contribuiamo a ricordare come merita, superando ridicole ricostruzioni storiche e cinematografiche».

sabato 21 agosto 2010

Albert Einstein

Premessa : 

E' certo che Einstein rifuggisse da qualunque facile definizione. Etichettare il suo libero pensiero risulta pertanto poco sensato.

Il rabbino di New York telegrafò ad Einstein : "Credete in Dio?".

Einstein rispose : "Credo nel Dio di Spinoza, che si rivela



nell'armonia di tutte le cose, non in un Dio che s'interessa del



destino e delle azioni degli uomini". ( 1929 )

[è non credente in un dio personale, ma è credente in altro]

Il cardinale di Boston avvertì la gioventù di guardarsi dalle teorie
atee di Einstein

L'idea di un Dio personale è un concetto antropologico che non sono capace di prendere seriamente. (da una lettera del 1946; citato in Helen Dukas and Banesh Hoffman, Albert Einstein – The Human Side)

Per me, la parola Dio non è niente di più che un’espressione e un prodotto dell’umana debolezza, e la Bibbia è una collezione di onorevoli ma primitive leggende, che a dire il vero sono piuttosto infantili. Nessuna interpretazione, non importa quanto sottile, può farmi cambiare idea su questo. Per me la religione ebraica, come tutte le altre [che ne sono figlie], è un’incarnazione delle superstizioni più infantili ( A. Einstein )

"Vedo solo con profondo rammarico che Dio punisce tanti suoi figli
per le loro numerose sciocchezze, di cui Egli solo può essere
ritenuto responsabile. Secondo me, la Sua non-esistenza sarebbe
la sua unica scusante".
(lettera a Edgar Meyer, un collega svizzero,12.1.1915 )

"In ogni vero studioso della natura c'è una sorta di riverenza religiosa".
"La concezione di un'anima senza un corpo mi sembra vuota e priva di significato".
(lettera ad una signora viennese, 5.2.’21)
[non esiste un'anima immortale]

"Non posso concepire un dio personale che abbia un'influenza
diretta sulle azioni degli individui…La mia religiosità consiste in una
modesta ammirazione dello spirito infinitamente superiore che si
rivela in quel poco che noi… possiamo comprendere della realtà"
(lettera ad un banchiere del Colorado, agosto 1927)

"E' molto difficile spiegare questo sentimento [di religiosità cosmica]
non conosce né un Dio a immagine dell'uomo né dogmi e su di esso
quindi le chiese non possono fondare la propria dottrina … è una
religiosità cosmica il motivo più nobile della ricerca scientifica"
(da Religione e Scienza, New York Times Magazine, 9-11-1930)

"Le idee più belle della scienza nascono da un profondo sentimento
religioso".
(Forum, n. 83,1930)
[Religiosità non religione]

“Non posso immaginarmi un Dio che ricompensi o punisca le sue
creature…né posso, e tantomeno voglio, immaginare che
l'individuo sopravviva alla sua morte fisica; lasciamo che siano le
anime deboli, per paura o per assurdo egoismo, ad accarezzare
siffatti pensieri”.
(What I Believe, Forum and Century, n. 84,1930)

“Le nostre azioni dovrebbero basarsi sulla consapevolezza sempre
presente che gli esseri umani non sono liberi di pensare, di agire e
di sentire, ma sono determinati dalla causalità proprio quanto le
stelle nel loro moto”.
(Dichiarazione alla Società Spinoza americana, 22.9.1932)

“La filosofia è come una grande madre che ha dato vita e ha
assegnato una dote a tutte le altre scienze. Quindi non si
dovrebbe disprezzarla per la sua nudità e povertà, ma si
dovrebbe piuttosto sperare che una parte del suo ideale da don
Chisciotte continui a vivere nei figli in modo che essi non cadano
nel filisteismo”.
(lettera a Bruno Winawer, 8.9.1932)
[la filosofia come continua ricerca razionale]

“Lo scienziato è permeato dal senso della causalità universale…
la sua religiosità consiste in un estasiato stupore davanti
all'armonia delle leggi di natura che gli rivela un'intelligenza così
superiore che , al suo confronto, il pensiero sistematico e le
imprese umane non sono che miseri riflessi”.
(The Religious Spirit of Science,1934)

“Fra gli scienziati dalla mente più profonda, difficilmente ne
troverete uno che sia privo di una sua religiosità, diversa però da
quella dell'uomo semplice. Per quest'ultimo, dio è un essere da cui
spera protezione e di cui teme il castigo”.
(The Religious Spirit of Science,1934)

La fonte principale degli attuali contrasti tra le sfere della
religione e della scienza si trova nella concezione di un Dio
personale”.
(The Religious Spirit of Science,1934)
[ la scienza non lo ammette, la religione sì ]

“La scienza può solo accertare ciò che è, ma non ciò che
dovrebbe essere… la religione ha a che fare solo con i giudizi di
valore sul pensiero e sull'azione umana… Sorge un conflitto
quando una comunità religiosa si ostina a proclamare la verità
assoluta di tutte le affermazioni riportate nella Bibbia. Ciò
significa un'intrusione della religione nella sfera della scienza. A
questo atteggiamento sono dovute le lotte della Chiesa contro le
teorie di Galileo e Darwin”.
(1941)
[contro l'assolutismo religioso]

“Anche se i campi della religione e della scienza sono
chiaramente delimitati l'uno dall'altro, esistono tuttavia strette
relazioni… non riesco a concepire un vero scienziato senza una
fede profonda… la scienza senza la religione è zoppa, la
religione senza la scienza è cieca”.
(1941)

[la scienza, se non ha fede profonda,un sentimento
religioso profondo nella razionalità del mondo, è
zoppa cioè non procede bene nel suo cammino di
ricerca; la religione, se non tiene presente i dati della
scienza che confermano la razionalità del mondo, è
cieca, cioè si fonda su una fede incomprensibile, es.
un dio persona]

Nella lotta per il bene etico, i maestri della religione debbono avere la capacità e trovare il coraggio di rinunciare alla dottrina di un Dio personale, vale a dire, rinunciare alla fonte della paura e della speranza, che nel passato consegnò tanto potere nelle mani dei preti”.
(The Religious Spirit of Science,1934)
[Anti-Clericalismo,Anti-Teismo]


Più l'uomo avanza nella sua evoluzione spirituale, più mi appare certo che il sentiero verso una religiosità genuina non passa per la paura della vita e la paura della morte, o per una fede cieca, ma attraverso gli sforzi compiuti in direzione di una conoscenza razionale.
Nella fase giovanile dell'evoluzione spirituale dell'uomo la fantasia umana creò a propria immagine divinità che supponeva dovessero determinare il mondo fenomenologico. L'idea di Dio nelle religioni insegnate oggi, è una sublimazione di quell'antica concezione degli dèi. Il suo carattere antropomorfico è dimostrato, per esempio, dal fatto che gli uomini si rivolgano all'Essere Divino con preghiere, e ne implorino l'esaudimento dei propri desideri.

“La mia posizione riguardo a Dio è quella dell'agnostico. Sono
convinto che una forte coscienza dell'importanza primaria dei
principi morali, capaci di rendere la vita più degna e nobile, non ha
bisogno di un legislatore che operi con il metodo del premio e del
castigo”.
(Lettera a M.Berkowitz, 25.10.1950)
[agnosticismo]

“Il mio sentimento religioso è nel senso che sono intimamente
convinto che la nostra mente sia incapace di capire fino in fondo
l'armonia dell'universo…”
( Lettera a Beatrice Frohlich, 17.12.1952)

“E' molto difficile spiegare questo sentimento a chi ne sia completamente privo…non conosce né un Dio a immagine dell'uomo né dogmi e su di esso quindi le chiese non possono fondare una propria dottrina…A mio avviso la funzione principale dell'arte e della scienza è di risvegliare questo sentimento”. (1930)
[religiosità laica]

“Se c'è in me qualcosa che si può definire sentimento religioso,è proprio quella sconfinata ammirazione per la struttura del mondo nei limiti in cui la scienza ce la può rivelare”.
(Lettera ad un ammiratore, 22.3.1954)

“E' un sentimento autenticamente religioso che non ha niente a che fare con il misticismo”.
[è il sentimento che nasce dall'ammirazione per la razionalità del mondo,non il contatto irrazionale con esso]

“L'idea di un Dio personale mi è del tutto estranea e mi sembra perfino ingenua”.
(Lettera a Beatrice Frohlich, 17.12.1952)

“Non credo nell'immortalità dell'individuo e ritengo che
l'etica riguardi solo gli uomini e non presupponga alcuna
autorità sovrannaturale”.
(Luglio 1953)
[l'etica è prodotto dell'uomo e scelta della sua
libertà]

“Sono un non credente profondamente religioso…”
(Lettera a Hans Muehsam, 30.3.1954)

“… mi sembra certo che la via ad una religiosità genuina non si
trova nella paura della vita e nella paura della morte o nella fede
cieca, ma nello sforzo verso una conoscenza razionale”. (1941)


“Ecco la mia idea di Dio, la convinzione profondamente emotiva della presenza di una razionalità suprema che si rivela nell'universo incomprensibile”.“… Mi ero convinto ben presto che molte delle storie che raccontava la Bibbia non potevano essere vere… Da questa esperienza mi è venuto un atteggiamento di sospetto contro ogni genere di autorità… e non mi ha mai più abbandonato”.
[atteggiamento libertario]

Albert Einstein "Come io vedo il mondo"
Universale tascabile Newton


Le basi umane della morale

Al contrario, il sapiente è compenetrato dal senso della causalità per tutto ciò che avviene. Per lui l'avvenire non comporta una minore decisione e un minore impegno del passato; la morale non ha nulla di divino, è una questione puramente umana. La sua religiosità consiste nell'ammirazione estasiata delle leggi della natura; gli si rivela una mente così superiore che tutta l'intelligenza messa dagli uomini nei loro pensieri non è al cospetto di essa che un riflesso assolutamente nullo. Questo sentimento è il leitmotiv della vita e degli sforzi dello scienziato nella misura in cui può affrancarsi dalla tirannia dei suoi egoistici desideri. Indubbiamente questo sentimento è parente assai prossimo di quello che hanno provato le menti creatrici religiose di tutti i tempi. Tutto ciò che è fatto e immaginato dagli uomini serve a soddisfare i loro bisogni e a placare i loro dolori. Bisogna sempre tener presente allo spirito questa verità se si vogliono comprendere i movimenti intellettuali e il loro sviluppo perché i sentimenti e le aspirazioni sono i motori di ogni sforzo e di ogni creazione umana, per quanto sublime possa apparire questa creazione. Quali sono dunque i bisogni e i sentimenti che hanno portato l'uomo all'idea e alla fede, nel significato più esteso di queste parole? Se riflettiamo a questa domanda vediamo subito che all'origine del pensiero e della vita religiosa si trovano i sentimenti più diversi. Nell'uomo primitivo è in primo luogo la paura che suscita l'idea religiosa; paura della fame, delle bestie feroci, delle malattie, della morte. Siccome, in questo stato inferiore, le idee sulle relazioni causali sono di regola assai limitate, lo spirito umano immagina esseri più o meno analoghi a noi dalla cui volontà e dalla cui azione dipendono gli eventi avversi e temibili e crede di poter disporre favorevolmente di questi esseri con azioni e offerte, le quali, secondo la fede tramandata di tempo in tempo, devono placarli e renderli benigni. E in questo senso io chiamo questa religione la religione del terrore; la quale, se non creata, è stata almeno rafforzata e resa stabile dal formarsi di una casta sacerdotale particolare che si dice intermediaria fra questi esseri temuti e il popolo e fonda su questo privilegio la sua posizione dominante. Spesso il re o il capo dello stato, che trae la sua autorità da altri fattori, o anche da una classe privilegiata, unisce alla sua sovranità le funzioni sacerdotali per dare maggior fermezza al regime esistente; oppure si determina una comunanza d'interessi fra la casta che detiene il potere politico e la casta sacerdotale. C'è un'altra origine dell'organizzazione religiosa: i sentimenti sociali. Il padre e la madre capi delle grandi comunità umane, sono mortali e fallibili. L'aspirazione ardente all'amore, al sostegno, alla guida, genera l'idea divina sociale e morale. E il Dio-Provvidenza che protegge, fa agire, ricompensa e punisce. E quel Dio che, secondo l'orizzonte dell'uomo, ama e incoraggia la vita della tribù, l'umanità e la vita stessa; quel Dio consolatore nelle sciagure e nelle speranze deluse, protettore delle anime dei trapassati. Tale è l'idea di Dio considerata sotto l'aspetto morale e sociale. Nelle Sacre Scritture del popolo ebreo si può seguire bene l'evoluzione della religione del terrore in religione morale che poi continua nel Nuovo Testamento. Le religioni di tutti i popoli civili, e in particolare anche dei popoli orientali, sono essenzialmente religioni morali. Il passaggio dalla religione-terrore alla religione morale costituisce un progresso importante nella vita dei popoli. Bisogna guardarsi dal pregiudizio che consiste nel credere che le religioni delle razze primitive sono unicamente religioni-terrore e quelle dei popoli civili unicamente religioni morali. Ogni religione è in fondo un miscuglio dell'una e dell'altra con una percentuale maggiore tuttavia di religione morale nei gradi più elevati della vita sociale. Tutte queste religioni[quelle del terrore]hanno comunque un punto comune, ed è il carattere antropomorfo dell'idea di Dio: oltre questo livello non si trovano che individualità particolarmente nobili. Ma in ogni caso vi è ancora un terzo grado della vita religiosa, sebbene assai raro nella sua espressione pura ed è quello della religiosità' cosmica. Essa non può essere pienamente compresa da chi non la sente poiché non vi corrisponde nessuna idea di un Dio antropomorfo. L'individuo è cosciente della vanità delle aspirazioni e degli obiettivi umani e, per contro, riconosce l'impronta sublime e l'ordine ammirabile che si manifestano tanto nella natura quanto nel mondo del pensiero. L'esistenza individuale gli dà l'impressione di una prigione e vuol vivere nella piena conoscenza di tutto ciò che è, nella sua unità universale e nel suo senso profondo. Già nei primi gradi dell'evoluzione della religione (per esempio in parecchi salmi di David e in qualche Profeta), si trovano i primi indizi della religione cosmica; ma gli elementi di questa religione sono più forti nel buddhismo, come abbiamo imparato in particolare dagli scritti ammirabili di Schopenhauer.

La religiosità' cosmica non conosce dogmi

I geni religiosi di tutti i tempi risentono di questa religiosità cosmica che non conosce né dogmi né Dei concepiti secondo l'immagine dell'uomo. Non vi è perciò alcuna Chiesa che basi il suo insegnamento fondamentale sulla religione cosmica. Accade di conseguenza che è precisamente fra gli eretici di tutti i tempi che troviamo uomini penetrati di questa religiosità superiore e che furono considerati dai loro contemporanei più spesso come atei, ma sovente anche come santi.Sotto questo aspetto uomini come Democrito, Francesco d'Assisi e Spinoza possono stare l'uno vicino all'altro. Come può la religiosità cosmica comunicarsi da uomo a uomo, se non conduce ad alcuna idea formale di Dio né ad alcuna teoria? Mi pare che sia precisamente la funzione capitale dell'arte e della scienza di risvegliare e mantenere vivo questo sentimento fra coloro che hanno la facoltà di raccoglierlo.


Antagonismo tra religione del terrore e scienza

Giungiamo così a una concezione dei rapporti fra scienza e religione assai differente dalla concezione abituale. Secondo considerazioni storiche, si è propensi a ritenere scienza e religione antagonisti inconciliabili, e questo si comprende facilmente. L'uomo che crede nelle leggi causali [parla di "causa", non di caso]..., arbitro di tutti gli avvenimenti, se prende sul serio l'ipotesi della causalità, non può concepire l'idea di un Essere che interviene nelle vicende umane, e perciò la religione-terrore, come la religione sociale o morale, non ha presso di lui alcun credito;
un Dio che ricompensa e che punisce è per lui inconcepibile perché l'uomo agisce secondo leggi esteriori ineluttabili e per conseguenza non potrebbe essere responsabile verso Dio, allo stesso modo che un oggetto inanimato non è responsabile dei suoi movimenti.


[in perfetta sintonia con l'aforisma di Schopenhauer]
"In ciò consiste il conflitto fra teismo e libertà: Dio punisce la sua stessa opera perchè non è come lui la voleva, come il bambino picchia la sedia contro cui è andato a sbattere."















(Arthur Schopenhauer, "I manoscritti berlinesi")
A torto si è rimproverato alla scienza di insidiare la morale. La condotta etica dell'uomo deve basarsi effettivamente sulla compassione, la educazione e i legami sociali, senza ricorrere ad alcun principio religioso. Gli uomini sarebbero da compiangere se dovessero essere frenati dal timore di un castigo o dalla speranza di una ricompensa dopo la morte. Si capisce quindi perché la Chiesa abbia in ogni tempo combattuto la scienza e perseguitato i suoi adepti.


Limiti della nostra libertà

Non credo affatto alla libertà dell'uomo nel senso filosofico della parola.
Ciascuno agisce non soltanto sotto l'impulso di un imperativo esteriore, ma anche secondo una necessità interiore.
L'aforisma di Schopenhauer: "E' certo che un uomo può fare ciò che vuole, ma non può volere che ciò che vuole" mi ha vivamente impressionato fin dalla giovinezza; nel turbine di avvenimenti e di prove imposte dalla durezza della vita, quelle parole sono sempre state per me un conforto e una sorgente inesauribile di tolleranza.
Aver coscienza di ciò contribuisce ad addolcire il senso di responsabilità che facilmente ci mortifica e ci evita di prendere troppo sul serio noi come gli altri; si è condotti cosi a una concezione della vita che lascia un posto singolare all'humor.
















Reazioni della comunità cattolica americana.

I brani che seguono sono tratti dal libro di Max Jammer "Einstein and Religion" e riprendono le reazioni della comunità credente americana all'affermazione di Einstein nel 1940: <>.


Disse il vescovo cattolico di Kansas City: «È triste vedere un uomo appartenente alla
razza dell’Antico Testamento e dei suoi insegnamenti negare la grande tradizione di
quella razza».

Altri ecclesiastici cattolici si unirono al coro: «Non c’è altro Dio che un Dio personale.
Einstein non sa di che parla. Si sbaglia completamente. Certe persone credono che,
avendo raggiunto un’alta competenza in un determinato campo, siano autorizzate a
esprimere opinioni in tutti gli altri».

Sempre in America, un avvocato cattolico che lavorava per un’associazione ecumenica
scrisse allo scienziato:
<
ridicolizza l’idea di un Dio personale. Nulla di quanto si è detto negli ultimi dieci anni
era mai riuscito a insinuare l’idea che Hitler avesse qualche ragione di espellere gli
ebrei dalla Germania. Pur riconoscendole il diritto di parlare liberamente, le assicuro
che quanto ha affermato fa di lei una delle maggiori fonti di discordia in America.>>

Il presidente di un’associazione storica del New Jersey scrisse una lettera che rivela
così bene la debolezza della mentalità religiosa da meritare un’attenta lettura:
<
telescopio o di un microscopio più di quanto si possano trovare pensiero ed emozione
umani analizzando il cervello.
Come ognuno sa, la religione si basa sulla Fede, non sulla conoscenza. Tutte le
persone pensanti sono a volte assalite da dubbi religiosi. Anche la mia fede ha
vacillato in più di un’occasione. Ma non ho mai parlato delle mie incertezze spirituali
con nessuno per due motivi: 1) temevo, anche solo dando voce ai miei dubbi, di
turbare e rovinare la vita e le speranze di altri; 2) concordo con chi ha detto: «Esiste
in tutti noi una vena di cattiveria che tende a distruggere la fede altrui» ....Spero che
lei sia stato citato male, dottor Einstein, e che dirà qualcosa di più gradevole al gran
numero di americani lieti di renderle onore.>>

Più violenta fu la lettera del fondatore della Calvary Tabernacle Association dell’Oklahoma:
<
rinunceremo alla nostra fede in Dio e nel suo figliolo Gesù Cristo, ma se lei non crede
nel Dio del popolo di questa nazione, la invitiamo a tornare nel suo paese». Ho
cercato in tutti i modi di essere una benedizione per Israele, ed ecco che arriva lei e
con una sola frase della sua lingua blasfema nuoce alla causa del suo popolo proprio
nel momento in cui i cristiani che amano Israele si sforzano di eliminare l’antisemitismo da questa terra. Professor Einstein, tutti i cristiani d’America sono pronti a dirle: «Prenda la sua folle e falsa teoria dell’evoluzione e torni in Germania, da dove è venuto, oppure la pianti di cercare di spezzare la fede di un popolo che l’ha accolta quando è stato costretto a fuggire dalla sua terra natale».


Citazioni potenzialmente fraintendibili 

Non vedo niente di strano in queste frasi di Einstein, - maggiormente utilizzate dai credenti -  ma posso capire che se lette con superficialità possono esser facilmente fraintendibili, e qualcuno gioca su questo aspetto...

Una citazione probabilmente apocrifa[30], sulla sua esperienza in Germania nel primo dopoguerra, fra rivoluzione repressa e vittoria del nazismo, è la seguente:
“Essendo un amante della libertà, quando avvenne la rivoluzione in Germania, guardai con fiducia alle università sapendo che queste si erano sempre vantate della loro devozione alla causa della verità. Ma le università vennero zittite. Allora guardai ai grandi editori dei quotidiani che in ardenti editoriali proclamavano il loro amore per la libertà. Ma anche loro, come le università vennero ridotti al silenzio, soffocati nell'arco di poche settimane. Solo la Chiesa rimase ferma in piedi a sbarrare la strada alle campagne di Hitler per sopprimere la verità. Io non ho mai provato nessun interesse particolare per la Chiesa prima, ma ora provo nei suoi confronti grande affetto e ammirazione, perché la Chiesa da sola ha avuto il coraggio e l'ostinazione per sostenere la verità intellettuale e la libertà morale. Devo confessare che ciò che io una volta disprezzavo, ora lodo incondizionatamente”(Dichiarazione di Albert Einstein pubblicata da Time magazine, 23 dicembre 1940, pag. 40)
http://it.wikipedia.org/wiki/Albert_Einstein

Sembra che Einstein avesse semplicemente affermato che ben pochi intellettuali, tranne qualche uomo di chiesa, si fosse preoccupato della limitazione delle libertà individuali e intellettuali, e che questa affermazione venne ingigantita. Vedi en.wikiquote


"Einstein stesso ha affermato che la citazione non è una registrazione accurata delle sue parole o delle sue opinioni. Dopo la citazione è apparso sulla rivista Time, (23 dicembre 1940), p. 38, un ministro a Harbor Springs, Michigan, ha scritto ad Einstein per verificare se la citazione fosse reale. Einstein rispose "E 'vero che ho fatto una dichiarazione che corrisponde approssimativamente con il testo citato. Ho fatto questa dichiarazione durante i primi anni del regime nazista - molto prima del 1940 -. E le mie espressioni sono state un po 'più moderate"(marzo 1943) [4]
        
In una successiva lettera al Rev. Cornelius Greenway di Brooklyn, che ha chiesto se Einstein avrebbe scritto la dichiarazione di proprio pugno, Einstein era più veemente ripudio della sua dichiarazione (14 novembre 1950)



  La formulazione della dichiarazione che hai citato non è mia. Poco dopo che Hitler giunse al potere in Germania ho avuto una conversazione orale con un uomo di giornale su questi argomenti. Da allora le mie osservazioni sono state elaborate ed esagerate quasi irriconoscibilmente. Non posso in buona coscienza annotare la dichiarazione che mi hai inviato come mia.

            
La questione è tanto più imbarazzante per me, perché io, come te, sono prevalentemente critico riguardante le attività, e soprattutto l'attività politica, attraverso la storia del clero ufficiale. Così, la mia affermazione precedente, anche se ridotto alle mie parole reali (che non ricordo nel dettaglio) dà un'impressione sbagliata del mio atteggiamento generale.


Nella sua dichiarazione originale Einstein  stava probabilmente riferendosi alle azioni della "lega di emergenza dei pastori" organizzata dal Pastore Martin Niemöller, e la Chiesa confessante  e altri ecclesiastici di spicco come Karl Barth e Dietrich Bonhoeffer si stabilirono in opposizione alla politica nazista


   Einstein ha anche fatto alcuni commenti aspramente negativi sul comportamento della Chiesa sotto il regime nazista (e il suo comportamento verso gli ebrei nel corso della storia), in una conversazione del 1943 con William Hermanns registrati in Hermanns 'libro Einstein e il Poeta (1983). A p. 63 Hermanns record gli chiese: "Mai nella storia è stata la violenza così diffusa come nella Germania nazista. I campi di concentramento rendono le azioni di look Gengis Khan come un gioco da ragazzi. Ma ciò che mi fa rabbrividire è che la Chiesa tace. Uno non ha bisogno di di essere un profeta per dire: 'La Chiesa cattolica pagherà per questo silenzio.' Dr. Hermanns, vivrai per vedere che non c'è legge morale dell'universo.... Ci sono leggi cosmiche, il dottor Hermanns. Essi non possono essere corrotti dalle preghiere e dall' incenso. Che insulto ai principi della creazione. Ma ricordate , che per Dio mille anni sono un giorno. Questa manovra potere della Chiesa, questi concordati attraverso i secoli con i poteri mondani... la Chiesa deve pagare per questo. Viviamo oggi in un'epoca scientifica e in una età psicologica. Tu sei un sociologo, non è vero? Sapete cosa il Herdenmenschen (uomini di mentalità del gregge) possono fare quando sono organizzati e hanno un leader, soprattutto se si tratta di un portavoce per la Chiesa. Io non dire che i crimini indicibili della Chiesa per 2000 anni ha sempre la benedizione del Vaticano, ma vaccinato i suoi fedeli con l'idea: Abbiamo il vero Dio, e gli ebrei hanno crocifisso la Chiesa semina odio al posto dell'amore, anche se i Dieci Comandamenti. dicono: Non uccidere ". 
 E poi a pag 64: "Io non sono un comunista, ma posso ben capire perché hanno distrutto la Chiesa in Russia tutti i torti a casa, come dice il proverbio La Chiesa pagherà per i suoi rapporti con Hitler, e la Germania, anche..."  
E a p. 65: "Non mi piace che venga impartita nei giovani la dottrina della Chiesa di un Dio personale, perché questa Chiesa si è comportato in modo disumano negli ultimi 2000 anni Il timore della punizione rende la gente consideri la marcia odiano la Chiesa manifestato contro gli ebrei e poi contro i musulmani, le crociate con i loro crimini, la posta in gioco brucia dell'Inquisizione, il tacito consenso delle azioni di Hitler, mentre gli ebrei ei polacchi scavato la propria fossa e sono stati abbattuti. E Hitler si dice sia stato un ragazzo di alterare ! L'uomo veramente religioso non ha paura della vita e nessuna paura della morte, e certamente non fede cieca, la sua fede deve essere nella sua coscienza Sono quindi contro tutte le religioni organizzate. Troppo spesso nella storia, gli uomini hanno seguito il grido di battaglia piuttosto che il grido della verità ".
Quando Hermanns gli chiese: «Non è solo umano a muoversi lungo la linea di minor resistenza?", Einstein rispose: "Sì. E 'infatti umano, come dimostrato dal cardinale Pacelli, che era dietro il Concordato con Hitler. Da quando si può fare un patto con Cristo e Satana, allo stesso tempo? Ed ora è il Papa! Il momento sento 'religione' la parola, i miei capelli si rizzano. La Chiesa si è sempre venduta al potere, e ha accettato di qualsiasi . affare in cambio di immunità Sarebbe stato bello se lo spirito di religione aveva guidato la Chiesa, invece, la Chiesa determinato lo spirito della religione di Chiesa attraverso i secoli hanno combattuto la corruzione politica e istituzionale molto poco, fintanto che la loro santità personale. e la proprietà della chiesa sono stati conservati. "

http://en.wikiquote.org/wiki/Albert_Einstein#Misattributed




"Io non sono positivista. Il positivismo stabilisce che quanto non può essere osservato non esiste. Questa concezione è scientificamente insostenibile, perché è impossibile fare affermazioni valide su ciò che uno “può” o “non può” osservare. Uno dovrebbe dire: “Solo ciò che noi osserviamo esiste”. Il che è ovviamente falso".
Penso che tutti gli scienziati del mondo non possano far altro che concordare, come ogni persona dotata di buon senso. 
Però trovo strano che proprio queste argomentazioni da "positivista di professione" vengano usate dai credenti anti-evoluzionisti che generalmente denigrano la teoria scientifica affermando: "E' un ipotesi, io non c'ero."


"La scienza contrariamente ad un'opinione diffusa, non elimina Dio. La fisica deve addirittura perseguitare finalità teologiche, poichè deve proporsi non solo di sapere com'è la natura, ma anche di sapere perchè la natura è così e non in un'altra maniera, con l'intento di arrivare a capire se Dio avesse davanti a sè altre scelte quando creò il mondo"
Questa frase è in risposta alla stupida e diffusa opinione : "La scienza ci spiega il percome, la religione si occupano del perché. " E' chiaro che per Einstein è la scienza a dover dire perchè un tale evento, la natura, è in una certa maniera e non in un altra,ma non la religione.

In oltre le parole "Dio" e "creò" sono facilmente fraintendibili da chi non conosce il pensiero di Einstein sulla religione e la concezione del divino.

Poi vorrei sapere quale sarebbe la religione/fede che dovrebbe spiegarci il perchè delle cose, e scelta in base a quale criterio ? Penso che il criterio più plausibile sia il maggior grado di attinenza che ci sia con l'eventuale religione in questione e la scienza, e da questo punto di vista, questa religione secondo il pensiero di Einstein sembra proprio essere il buddismo :

"La religione del futuro dovrà essere una religione cosmica, che trascenda il Dio personale ed eviti dogmi e teologie. Dovrà abbracciare la sfera naturale e quella spirituale, basandosi su un senso religioso che nasca dal sentire tutte le cose naturali e spirituali come un'unità carica di senso. il buddhismo corrisponde a questa descrizione. (...) Se esiste una religione in grado di far fronte alle esigenze della scienza moderna, quella è il buddhismo."

Se ad esempio dovessimo spiegarci PERCHE' esiste la via lattea e la risposta la dovessimo ricavare dall' antica religione greca, ci troveremmo a credere che esiste perchè Ercole succhiò da un seno della dea Era con troppa forza e la svegliò facendo schizzare parte del latte verso il cielo. Come si può notare facilmente, questo tipo di approccio non è nè logico nè corretto, ed Einstein se ne accorse...

"Gli atei fanatici sono come schiavi che ancora sentono il peso delle catene dalle quali si sono liberati dopo una lunga lotta. Essi sono creature che - nel loro rancore contro le religioni tradizionali come 'oppio delle masse' - non posso sentire la musica delle sfere".

Attenzione, parla di fanatismo, non di ateismo in quanto tale.E' chiaro ed evidente che con la frase "oppio delle masse" si riferisce a quella corrente comunista che proclamò l'abberrante ateismo di stato, cercando di estirpare qualsiasi pensiero religioso.


"Fino a che punto è influenzato dalla cristianità?" "Da bambino ho ricevuto un'istruzione sia sul Talmud che sulla Bibbia. Sono un ebreo, ma sono affascinato dalla figura luminosa del Nazareno". "Ha mai letto il libro di Emil Ludwig su Gesù?". "Il libro di Ludwig è superficiale. Gesù è una figura troppo imponente per la penna di un fraseggiatore, per quanto capace. Nessun uomo può disporre della cristianità con un bon mot". "Accetta il Gesù storico?" "Senza dubbio! Nessuno può leggere i Vangeli senza sentire la presenza attuale di Gesù. La sua personalità pulsa ad ogni parola. Nessun mito può mai essere riempito di una tale vita".

Eistein senz'altro espresse rispetto per ALCUNI valori morali adottati dalle dottrine ebraiche e cristiane, pur non apprezzandone la concezione del divino e della religione. Sebbene ebreo, Einstein ammirava molto la figura storica di Gesù, così come la ammiravano atei del calibro di  Schopenhauer, Nietzsche, e l'attuale Vattimo. 
Anche io condivido alcuni valori delle tradizioni religiose monoteiste, ma SOLO se coincidono con mie convinzioni razionali... Quindi non vedo cosa ci sia di strano o di difficile comprensione
Clamoroso Falso



I Credenti Arrivano a dichiarare precise falsità, ad esempio che Einstein era credente (guardandosipoi dal definire in cosa credesse) o ancora peggio : Teista, il grado di attendibilità di tali affermazioni è facilmente valutabile in base alle parole dello stesso Einstein :













 "Ciò che si legge riguardo alle mie convinzioni religiose è una menzogna che viene sistematicamente ripetuta. Io non credo in un Dio personale e l'ho espresso chiaramente''
[Citato in Helen Dukas e Banesh Hoffman, Albert Einstein: the human side, Princeton University Press.]

www.youtube.com/watch?v=zbFK8yUFPdY&feature=player_embedded

Einstein si sta contorcendo nella tomba!

Il "fatto" descritto nel video non è mai successo. Nessuna delle biografie di Einstein ne parla. E' solo un puerile tentativo dei "credenti" di rispondere al problema della teodicea, tema irrisolto della c.d. "fede". L'episodio è attribuito ad Einstein solo per dire che una persona intelligentissima (per le masse tipicamente rappresentata dal famoso scienziato) la pensava così, anche se non è vero. Lui parlava anzi di "religioni del terrore", a proposito di cristianesimo, islam, ed ebraismo.

Da non sottovalutare che tra l'altro, il fisico tedesco viene presentato come un bambino di 7 anni, col pensiero che poteva avere a 7 anni... Ma pure io a 7 anni credevo in un Dio personale !












Conclusioni 
Eistein risulta essere una persona razionalista a pieno titolo, questo ovviamente non esula affatto che possa esser stato nello stesso tempo una persona "religiosa", ma non inteso nel moderno senso del termine, storpiato dalla progressivo affermarsi della cultura ebraico-cristiana, dove per persona religiosa intendiamo un individuo che, a causa della menzognera interpretazione degli dèi come "persone che abitano sulle nuvole" inventata dai cristiani, (perché grossomodo è la visione che loro hanno del divino) prega , va a messa , crede in dogmi a-razionalisti,prende l'ostia e manifesta contro divorzio e/o aborto. Quindi con religione non intendo "favola fantastica per le masse pecorone", questa è semmai la definizione delle tre religioni monoteistiche e la definizione che agli atei fanatici ed ignoranti piace appioppare a ogni religione esistente. "Religio" significa "rilegatura", tra gli uomini appartenenti a un popolo e tra l'uomo e la natura. E dove per "persona religiosa" Einstein intendeva chiunque tentasse di rispondere a domande religiose, e chiunque fosse pervaso da quel sentimento definito da lui stesso "religiosità cosmica" può mettere in comune  "uomini come Democrito, Francesco d'Assisi e Spinoza i quali possono stare l'uno vicino all'altro".


Mi vien da ridere poi quando qualche cattolicuccio di professione, esalti il fatto che Einstein non si definisse ateo, pensando in qualche strano e bislacco modo, che le sue idee si avvicinassero di piu' a loro, in quanto " permeate da sentimento religioso "...abbastanza ridicoli... :)